“Un millepiedi aveva sempre camminato senza alcun problema per le sue terre. Un bel giorno passò di lì una formica curiosa e chiese al millepiedi come potesse riuscire a camminare così bene, senza cadere: con tanti piedi, per lei era un miracolo che non inciampasse in qualche ostacolo. Molto turbato da questa idea, il millepiedi cominciò a prestare attenzione a dove metteva ogni zampina e, in breve tempo, non riuscì più a camminare“.
Paul Watzlawick, psicologo ed esponente della Scuola di Palo Alto, citava spesso questa storia nel corso delle sue conferenze. Essa risulta molto utile per capire come e quanto un atteggiamento di controllo eccessivo, sostenuto dalla convinzione che senza di esso si stia male, possa divenire fonte di vera ansia e sofferenza. Quel controllo e quel desiderio di conoscenza che apparentemente rassicura, diventa pian-piano una compulsione ed una corsa al volerci/doverci tranquillizzare ad ogni costo. Quella che dovrebbe essere una “buona soluzione”, anche questa volta, si è trasformata in qualcosa di cui non riusciamo a fare a meno e che gestisce completamente la nostra volontà.
Paradossalmente, proprio il nostro tentativo di controllo genera la perdita di controllo. Ed è così che, come il millepiedi, non riusciamo più a camminare.
“Chi non ha mai sofferto a causa della conoscenza, non ha conosciuto nulla” E.Cioran
2 commenti
Caratteristica principale per le persone che soffrono di DCA.
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E’ vero Federica, hai ragione. DCA e DOC sono spesso caratterizzati da questo quadro, ma personalmente non amo mettere delle “etichette”. Credo che in realtà le persone che soffrono della difficoltà a gestire determinate compulsioni siano tantissime, e molte di queste non hanno sviluppato un vero e proprio disturbo, ma un’incapacità che genera forte disagio. Ad ogni modo, fortunatamente, sia per le sindromi che per le difficoltà, esistono terapie efficaci ed efficienti per liberarsene definitivamente.