I litigi più dolorosi avvengono spesso con le persone con cui non vorresti mai litigare. Che sia il partner, un figlio, un genitore o un fratello caschiamo facilmente nella trappola del “chi ha ragione” o del “chi non ha ascoltato/capito” e diamo spazio – forse troppo – a discussioni e dibattiti infiniti, spesso sui soliti temi.
Quali sono gli errori più comuni che commettiamo quando litighiamo? Ne ho evidenziati tre…
- Ignorare completamente il punto di vista dell’altro: Ognuno di noi si comporta e reagisce alla realtà circostante in base a ciò che percepisce. Quasi mai ci sforziamo di considerare non solo le ragioni dell’altro, ma anche i suoi veri e propri parametri percettivi, ciò che può aver sentito/provato e che lo spinge a reagire in quel modo. No, non si tratta di uno sforzo volontario del momento, ma di una sorta di allenamento quotidiano, qualcosa che va al di là della singola discussione, che ci spinge a considerare la realtà anche da altri angoli di osservazione e che favorisce l’incontro. Non si tratta di un compromesso o di un’opera di mediazione, ma di un andare verso l’altro per vedere cosa lui vede. Questa dinamica è assai rara, perché spesso si pretende che l’altro venga da noi e sposi la nostra tesi, quasi a prescindere… L’incontro, invece, non è la pretesa di essere capiti, ma l’andare verso l’altro per sentirlo.
- Attaccare prima di ascoltare: Esistono dei temi e delle discussioni ormai talmente solite, talmente abitudinarie, da favorire il passaggio dal giudizio al pregiudizio. Succede ogni qual volta quella precisa dinamica, fatta di toni e parole ripetitive, innesca una reazione emotiva avversa e automatizzata, capace di bloccare subito l’ascolto e attivare una difesa immediata. La ripetitività di certe discussioni è la variabile che promuove più facilmente delusione e scoraggiamento nella relazione. In parole povere, niente ci stanca più delle solite litigate con le solite persone… L’errore sta perlopiù nel non esser capaci di ascoltarsi, quindi di comunicare in modo efficace. La comunicazione è tale quando c’é predisposizione all’ascolto e correttezza nell’espressione; quando a livello emotivo non si è in conflitto, pena scivolare facilmente su un piano perfettamente in grado di viziare il confronto. Nessuno spirito ferito sarà mai in grado di favorire una comunicazione efficace. Per comunicare efficacemente, quindi, bisogna essere in due: bisogna esserci.
- Insistere nel dialogo e nel confronto a oltranza: Una delle più grandi illusioni dell’uomo moderno è quella di credere che con il dialogo si possa arrivare a tutto e si possa aggiustare tutto. Ci è sempre stato fatto credere che è necessario parlare, elaborare, sviscerare, ecc… Ma è davvero così? In realtà, ci sono contesti e situazioni dove alcune “pause” sono non soltanto necessarie, ma addirittura benefiche! Ci sono discussioni che hanno natura emotiva, ancor prima che logica o dialettica. Ed ecco che l’insistenza, spesso, non aiuta a spegnere il fuoco della discordia, bensì alimenta l’emozione negativa del nostro destinatario. Pensiamo alla nostra fidanzata offesa o a nostro figlio che si ritira in camera sua… L’insistenza per ottenere una (presunta) chiarezza non fa altro che far arroccare ancora di più il nostro bersaglio sulla difensiva. Le emozioni, soprattutto quelle negative, necessitano di tempo… Tempo per essere metabolizzate e, soprattutto, per potercisi confrontare in prima persona, lontano dall’altro. Esiste un tempo che va al di là del dialogo e che è parimenti importante: il tempo dell’attesa e del rispetto.
Il problema, la maggior parte delle volte, non è tanto il litigio, ma come viene fatto. Non si tratta della classica distinzione fra ciò che è costruttivo e ciò che è distruttivo… In coloro che si amano è qualcosa di molto più profondo, perché proprio in virtù del legame affettivo, si deve imparare prima di tutto a rispettare quel sentimento. L’aspetto di relazione, se rispettato, qualificherà positivamente il contenuto espresso. Laddove la relazione sarà viziata da conflitto e non-ascolto, ahimè, non ci sarà mai contenuto abbastanza forte da promuovere una comunicazione efficace.
“Quando voi discutete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno più la strada per tornare” M.Gandhi