«Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile.
Avevano il medesimo compito, ma quando fu chiesto loro quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse.
“Spacco pietre”, rispose il primo.
“Mi guadagno da vivere”, rispose il secondo.
“Partecipo alla costruzione di una Cattedrale”, disse il terzo».
Vedete, le cose non sono come sono, sono come siamo. E’ la prospettiva che assumiamo che influenza ciò che facciamo e influenza anche noi stessi!
E’ vero, molti di noi vivono una realtà in cui la “normalità”, l’avere una vita stabile, sembra quasi un sogno, perché spesso ci sentiamo togliere la terra sotto ai piedi e avvertiamo una precarietà assoluta. Ecco che il sogno diventa avere una vita normalissima, una totale standardizzazione.
E’ altrettanto vero, però, che nessuno merita di accontentarsi…
Tutti noi siamo soprattutto il risultato delle scelte che facciamo (o non facciamo); siamo alla costante ricerca della nostra dimensione, senza essere totalmente disponibili a scoprirla. La paura non ci porterà da nessuna parte, un sano desiderio, una cara ambizione potrebbe capovolgere la nostra vita. Per molti, essa comincia quando acquisiscono questa consapevolezza: siamo ciò che facciamo.
“Tutto ciò che vuoi è dall’altra parte della paura” J.Canfield