Si, il titolo stavolta sembra un paradosso… In realtà, non lo è affatto!
Si, perché se c’è una cosa che questa quarantena ci sta insegnando è proprio il cercare di fronteggiare la noia; questa sorta di adattamento forzato a tutti i familiari, agli stessi medesimi ambienti, 24 ore al giorno…
E se la noia, anziché condannarmi, mi fosse di aiuto?
In una società come quella Occidentale, in cui abbiamo sempre più fatto del benessere il nostro pane quotidiano e in cui, di conseguenza, siamo sempre più pieni di giovani adulti poco capaci di prendere decisioni e reagire attivamente, fare i conti con qualcosa di estremamente noioso può risultare una grandissima opportunità.
Sappiamo bene che una delle categorie che sta subendo peggio delle altre questa quarantena è rappresentata dai bambini. Privata dei propri spazi e dei prati verdi che in primavera si riempiono delle loro corse sconfinate, questa categoria si è trovata a fare i conti con giornate che possono risultare infinite e in cui gli adulti, pur con le migliori intenzioni, non sanno più cosa inventarsi per far passare loro delle belle giornate.
In realtà, ogni genitore dovrebbe sapere bene che quanto più fa, organizza e pianifica, toglie spazio all’inventiva e alla capacità di adattamento del bambino. Spesso confondiamo le nostre paure ed i nostri timori con cose che nostro figlio non solo non coglie, ma addirittura percepisce in tuttaltro modo. Ed è così che fargli fare necessariamente quel gioco, trasportarlo in quella precisa attività per trascorrere un’altra ora, programmare la visione di un film o di un cartone animato fa sì che siamo sempre e solo noi a decidere e pianificare la sua giornata.
Se vogliamo costruire futuri giovani adulti capaci di reagire e prendere delle decisioni, occorre fare un passo indietro: allenarli alla noia per sviluppare la loro intraprendenza. Tecnicamente, possiamo dire che occorre “creare il vuoto per far spazio al pieno”. Un pieno che dovrà esser fatto di cose che nostro figlio vuole fare, di cui manifesta il desiderio. Soltanto così potremo allenare la sua intraprendenza; solamente così sarà possibile capirlo e conoscerlo nei suoi gusti e nelle sue propensioni (giuste o sbagliate che siano oggi).
Troppo spesso viviamo la noia come una sorta di pericolo da scongiurare, come un male assoluto.
Provate a mettere un bambino in una situazione statica e nella maggioranza dei casi sarà costretto a fare delle cose. Osservatelo mentre gioca con la sua fantasia o con gli oggetti che trova in prossimità; oppure ponete attenzione a ciò che cerca di comunicare.
Ancora una volta – forse – siamo noi a dover imparare la loro lezione. Una lezione che potrebbe esserci molto preziosa.