Mangiare cibi biologici, leggeri, così come non bere, non fumare o fare tanto sport può divenire insano?
La ricerca ossessiva di tale stile di vita può divenire problematico, specialmente nel rapporto con il cibo. Si comincia escludendo alcune categorie alimentari, come la carne o i cibi di origine vegetale, per poi giungere a frequentare solo supermercati di nicchia, fare propri dei regimi nutrizionali alternativi (Macrobiotica, Veganismo, Crudismo, etc.) ed avanzare, quindi, una crociata contro il cibo sospettato di essere inquinato, industriale o nemico.
Il quadro così descritto prende il nome di ortoressia, dal greco “orthos“, ossia “giusto” e “orexis“, ovvero “appetito”, ed indica l’ossessione psicologica per il mangiare sano.
Come tutte le ossessioni, la persona sperimenta una forte limitazione del proprio senso di libertà. I pensieri ossessivi invadono lo stato di coscienza, influenzando o addirittura determinando il processo decisionale verso ciò che comanda l’ossessione.
I comportamenti nutrizionali o sportivi sono condizionati dalla paura innescata e da un protocollo molto rigido da seguire, pena il confrontarsi con l’angoscia di tradire l’ossessione.
Qualunque regime alimentare, compreso quello della dieta, deve essere sorretto da una base psicologica di piacere per il nutrirsi; lo stesso vale per l’attività sportiva, troppo spesso associata esclusivamente a uno sforzo.
Lo stile di vita non può essere retto dal solo sacrificio, ma dal giusto equilibrio: solo così potremo sperimentare sensazioni diverse e, soprattutto, libertà diverse.
“Non poter fare a meno di qualcosa significa che non la possediamo, ma che ne siamo posseduti” E. Maria Secci