Sono ormai numerose le ricerche che hanno evidenziato quanto possa pesare mantenere certi segreti… Che si tratti di lavoro, pericolo economico o relazionale, il peso del segreto sembra essere strettamente correlato al livello di preoccupazione che ne scaturisce. Possono svilupparsi vere e proprie complicazioni psicosomatiche, unite ad un senso di angoscia e vergogna. Più a lungo termine, quindi in presenza di una situazione cronicizzata, possono presentarsi i tipici sintomi della frustrazione, con conseguenze sull’appetito, sul sonno e sul livello di energia/motivazione quotidiana.
Michael Slepian, autore di una delle più recenti ricerche in materia, ha così descritto questa circostanza: “Le attività di ogni giorno diventano più impegnative e faticose da svolgere, in quanto è come se si portasse sempre con sé un macigno. Essere continuamente focalizzati sul segreto da nascondere ha anche la conseguenza di far crollare le nostre performance sul posto di lavoro”.
Lo stesso autore ha ribadito che il miglior modo per liberarsi da questo fardello che ci schiaccia è parlare con qualcuno. Non importa che si tratti di un amico, un conoscente o un confessore… La condivisione riduce il peso! Le persone si sentono immediatamente più rilassate quando confidano ad un altro quello che portano dentro. Verbalizzando il segreto, inoltre, è come se lo si guardasse per la prima volta da un’altra prospettiva.
Anche e soprattutto nella studio dello Psicologo, la condivisione è il primo, significativo, step di lavoro; a questo segue poi l’elaborazione, all’interno della relazione terapeutica, dei contenuti che generano emozioni dolorose.
“Nessun mortale è in grado di mantenere un segreto.
Se le sue labbra sono sigillate, parlerà con le mani,
la verità trasuderà da ogni suo poro” S.Freud